ALLA COMUNITA' SCOLASTICA
Care e cari,
un nuovo anno scolastico ha inizio. Bambine e bambini hanno fatto il loro ingresso a scuola. Per alcuni è un’esperienza nuova, per altri un ritorno in un luogo noto, per tutte e per tutti un momento emozionante. Ed è questa emozione che abbiamo voluto fissare perché non si disperdesse, perché l’intera comunità potesse assaporarla e farne tesoro. Lo abbiamo fatto dando rilievo alle parole, quelle della scuola, quelle della nostra scuola: accoglienza, amicizia, rispetto, gioia, scoperta, libertà. Ne abbiamo rivestito le pareti, le abbiamo pronunciate insieme con voi. Sono parole che disegnano il mondo che vogliamo costruire, l’identità che vogliamo trasmettere, l’essenza del nostro fare scuola. Sono parole che costituiscono un impegno per l’intera comunità educante, soprattutto in una fase complessa e delicata come quella che stiamo vivendo, in cui assistiamo giorno dopo giorno alla lacerazione dei rapporti sociali, al prevalere della violenza, alla distruzione del nostro territorio.
Per guardare al futuro, abbiamo bisogno di analizzare il presente e gettare le basi perché le nuove generazioni sappiano costruire un mondo più giusto, più accogliente, più bello.
Sentiamo tutta la responsabilità del nostro ruolo educativo e culturale e siamo consapevoli dell’importanza di un lavoro collettivo che veda coinvolti non solo coloro che a scuola lavorano, ma anche le famiglie e le associazioni che operano nel territorio.
Nell’anno in cui ricorre il centenario dalla nascita di Don Milani, teniamo bene in mente la sua lezione, il suo impegno per una scuola democratica e inclusiva, il suo considerare il sapere come mezzo per essere liberi, il porre la cura e l’interesse per gli altri come strumento per interagire con il mondo.
Ed è quindi con un’espressione di Don Milani, “I care”, che voglio augurare un buon anno scolastico a tutte e tutti voi, ma soprattutto alle bambine e ai bambini - le nuove generazioni, appunto - che ieri e oggi hanno varcato la soglia di questa scuola mano nella mano, sorridenti e con lo sguardo luminoso e aperto di chi guarda al domani con fiducia. Avremo cura e ci interesseremo di loro e lo faremo non come chi ha già compreso tutto, ma come chi ha ancora la capacità di sorprendersi e di sognare.
LA DIRIGENTE SCOLASTICA
Prof.ssa Katia Perna